Lo studio che riguarda lo sviluppo della scrittura fa riferimento al modello dei tre stadi presentato da J.de Ajuriaguerra e dalla sua equipe:
- Lo stadio pre-calligrafico
- Lo stadio calligrafico
- Lo stadio post-calligrafico
1. Lo stadio Pre-calligrafico(dai 6-7 anni agli 8-9 anni)
Questa fase comincia in prima elementare con l’apprendimento della scrittura e può arrivare fino alla quinta elementare. In questo periodo l’impegno del bambino è concentrato sull’apprendimento degli aspetti tecnici della scrittura che riguardano l’impugnatura, la conduzione dello strumento grafico, e la costruzione delle lettere.
Il tracciato grafico è caratterizzato da difficoltà che sono imputabili ad un insufficiente sviluppo motorio. La scrittura risente di questa condizione e si presenta con i collegamenti tra le lettere maldestri, il rigo di base non riesce a rimanere dritto, si spezza e ondeggia. I margini sono scarsamente rispettati, la dimensione delle lettere irregolare, la traiettoria del gesto grafico non pienamente acquisita.
2. Lo stadio calligrafico (dagli 8-9-anni ai 12 anni)
In questa fase il bambino è riuscito a superare le principali difficoltà legate all’impugnatura e alla conduzione del gesto grafico. La scrittura si libera dalle contratture, si ammorbidisce e diventa pian piano regolare.
I collegamenti tra le lettere sono stati acquisiti dal bambino ed margini gestiti in modo corretto, le righe tenute dritte e gli spazi tra le lettere e tra le parole, sono rispettati. Le forme della scrittura sono chiare, il gesto di inscrizione acquisito dà vita alla progressione nella scrittura.
Questo passaggio è fondamentale per avviare le basi alla personalizzazione del gesto grafico. Alcuni bambini non raggiungono mai lo stadio calligrafico; questo può ricondursi a diversi motivi tra cui: difficoltà motorie, di attenzione, di linguaggio, percettive, o una carenza che riguarda il mancato insegnamento delle regole della scrittura.
3. Lo stadio post-calligrafico(a partire dai 12 anni)
A partire da questa fase la scrittura traduce la generale crescita dell’individuo e la sua qualità di personalizzazione. Nelle varie trasformazioni della scrittura interviene contestualmente la ricerca di identità da parte dello scrivente.
Generalmente il ragazzo disgrafico non ha eseguito le tappe classiche di evoluzione della scrittura manuale. Non ha raggiunto lo stadio calligrafico, non c’è stato un equilibrio tra la corretta inscrizione e conseguentemente la progressione del gesto grafico, la velocità e le forme della scrittura, sono scarsamente padroneggiate.